E’ giunto forse il momento che anche il commercio retail, di fronte agli effetti deflagranti della crisi, inizi a valutare, nei calcoli di convenienza del proprio business, i potenziali effetti propulsivi sulle vendite riconducibili a una politica più incisiva di contenimento dei margini. Non fosse altro per superare un’ormai anacronistica propensione a lamentare (quasi dogmaticamente) una riduzione dei volumi di vendita, in assenza di una strategia volta a ridimensionare tale fenomeno.
sabato 31 marzo 2012
mercoledì 28 marzo 2012
Pelli grezze: frena produzione nazionale, cresce import
Scende attorno ai 3 milioni e mezzo di capi il numero dei bovini macellati in Italia nel 2011. Il dato, di fonte Istat, segnala una contrazione anno su anno del 7,1%. La flessione ha riguardato tutte le categorie di animali e in misura più accentuata vitelloni/manzi (-10,1%) e vitelli (-8,3%). Segno meno anche per le vacche, in calo dell’1,9%. Il dato sugli abbattimenti di bestiame segnala una contrazione anche nel comparto ovi caprino con un meno 7,9% sul 2010, per un totale di circa 5 milioni e mezzo di capi.
martedì 27 marzo 2012
Cina, il mercato del luxury coinvolge 2,7 milioni di persone
The Chinese Luxury Consumer White Paper 2012. E’ il titolo di uno studio realizzato da Industrial Bank e dall’Hurun Research Institute che fornisce uno spaccato sui nuovi ricchi in Cina.
Si tratta - spiega il rapporto - di un universo costituito da 2,7 milioni di individui con asset personali per oltre 6 milioni di yuan (950mila dollari) e da 63.500 super ricchi con patrimoni pro capite di oltre i 100 milioni di yuan (15,8 milioni di dollari). L’età media è di 39 anni, con una prevalenza (il 60%) di soggetti di sesso maschile.
Si tratta - spiega il rapporto - di un universo costituito da 2,7 milioni di individui con asset personali per oltre 6 milioni di yuan (950mila dollari) e da 63.500 super ricchi con patrimoni pro capite di oltre i 100 milioni di yuan (15,8 milioni di dollari). L’età media è di 39 anni, con una prevalenza (il 60%) di soggetti di sesso maschile.
Sace punta al ramo garanzia per Pmi. Dal 2010 attività estesa al factoring
Sace Spa - gruppo assicurativo-finanziario controllato al 100% dal ministero dell’Economia delle Finanze, attivo nell’export credit, nell’assicurazione del credito, nella protezione degli investimenti, nelle garanzie finanziarie, nelle cauzioni e nel factoring - comunica, con una nota ufficiale, che ha chiuso il 2011 con un utile di 184 milioni di euro, in calo rispetto ai 366,7 milioni dell’esercizio precedente, per effetto di svalutazioni riferibili in particolare ai titoli governativi europei. La gestione finanziaria (quindi non tecnica) ha lasciato insomma il suo segno anche in questa realtà pubblica, trasformata nel 2004 in società per azioni.
Spending review, perchè non partire dal telelavoro nella Pa?
Dalla spending review non possiamo attenderci tagli significativi sul fronte della spesa pubblica. Lo ha lasciato intendere più o meno esplicitamente il viceministro dell’Economia Vittori Grilli intervenendo al Forum della Confcommercio a Cernobbio. Come dire: a ottobre il doppio aumento dell’Iva è dato ormai per scontato. E non sarà un taglio compensativo, anchorché selettivo, della spesa pubblica a impedire che la “clausola di salvaguardia”, introdotta dal Governo con il decreto salva-Italia, produca i suoi effetti.
Calzature, da import 4 miliardi di bolletta per l’Italia
L’Italia stacca un assegno da oltre 4 miliardi di euro per l’import di calzature nel 2011. Il 9% in più rispetto al 2010, per un volume però in calo dello 0,5%, corrispondente a poco meno di 358 milioni di paia di scarpe.
Segnano un meno 8% i flussi fisici in arrivo da Pechino (151 milioni di paia scarsi), mentre cresce del 7,5% l’import dalla Romania (quasi 32 milioni di paia).
Segnano un meno 8% i flussi fisici in arrivo da Pechino (151 milioni di paia scarsi), mentre cresce del 7,5% l’import dalla Romania (quasi 32 milioni di paia).
Import italiano di calzature nel 2011 (paia)
2010 | 2011 | Var. % | |
Mondo | 359.478.930 | 357.592.000 | -0,5% |
Extra-Ue | 267.541.404 | 253.339.540 | -5,3% |
Cina | 163.904.649 | 150.932.702 | -7,9% |
Ue-27 | 91.937.526 | 104.252.460 | 13,4% |
Romania | 29.485.530 | 31.684.633 | 7,5% |
Vietnam | 21.083.902 | 20.703.621 | -1,8% |
Belgio | 15.308.147 | 14.358.071 | -6,2% |
Indonesia | 12.163.867 | 12.209.194 | 0,4% |
Tunisia | 13.336.842 | 12.147.191 | -8,9% |
Spagna | 10.385.495 | 11.725.905 | 12,9% |
Francia | 8.147.046 | 10.732.769 | 31,7% |
India | 10.870.466 | 10.681.341 | -1,7% |
Paesi Bassi | 7.485.351 | 10.166.288 | 35,8% |
Germania | 4.968.534 | 4.884.758 | -1,7% |
Regno Unito | 2.292.429 | 2.314.240 | 1,0% |
Fonte: Elaborazioni Trend Calzaturiero su dati Istat |
Import italiano di calzature nel 2011 (euro)
2010 | 2011 | Var. % | |
Mondo | 3.742.269.732 | 4.067.398.364 | 8,7% |
Extra-Ue | 2.091.406.992 | 2.120.071.045 | 1,4% |
Ue-27 | 1.650.862.740 | 1.947.327.319 | 18,0% |
Cina | 789.314.838 | 815.908.111 | 3,4% |
Romania | 390.273.735 | 463.440.199 | 18,7% |
Belgio | 339.160.047 | 352.937.154 | 4,1% |
Paesi Bassi | 223.480.230 | 291.864.149 | 30,6% |
Vietnam | 243.170.290 | 231.647.855 | -4,7% |
Francia | 190.476.793 | 220.512.966 | 15,8% |
Spagna | 154.257.681 | 184.500.415 | 19,6% |
Tunisia | 171.139.468 | 166.067.349 | -3,0% |
India | 153.105.058 | 156.233.501 | 2,0% |
Indonesia | 153.197.574 | 155.021.000 | 1,2% |
Bosnia-Erzegovina | 107.782.202 | 110.362.153 | 2,4% |
Albania | 90.785.312 | 104.869.841 | 15,5% |
Bulgaria | 66.515.645 | 82.260.348 | 23,7% |
Germania | 59.097.779 | 68.612.641 | 16,1% |
Regno Unito | 62.266.885 | 67.472.753 | 8,4% |
Ungheria | 43.836.145 | 53.021.842 | 21,0% |
Brasile | 80.036.687 | 48.791.468 | -39,0% |
Serbia | 43.935.370 | 45.681.222 | 4,0% |
Macedonia | 32.455.676 | 32.266.147 | -0,6% |
Slovacchia | 16.931.096 | 19.260.659 | 13,8% |
Croazia | 21.406.224 | 18.308.863 | -14,5% |
Fonte: Elaborazioni Trend Calzaturiero su dati Istat |
lunedì 26 marzo 2012
Cina, parte male export scarpe 2012
Avvio con il freno tirato, nel 2012, per l’export di calzature made in China. I dati delle Dogane cinesi segnalano, a gennaio, una flessione delle vendite all’estero del 13,5% a volume (il confronto è con lo stesso mese del 2011), per un quantitativo di circa 985 milioni di paia esportate.
venerdì 23 marzo 2012
I numeri del credit crunch
Poco più di 1.500 miliardi di euro. E’ lo stock dei prestiti erogati dalle banche a famiglie e imprese non finanziarie nella fotografia scattata a febbraio 2012 (fonte Abi su dati Bankitalia).
Due sole considerazioni per comprendere l’entità del fenomeno della stretta creditizia in Italia. La prima è che un valore così basso di impieghi bancari non lo si vedeva dal maggio del 2011. La seconda è che rispetto al gennaio scorso mancano all’appello oltre 8 miliardi di euro.
Due sole considerazioni per comprendere l’entità del fenomeno della stretta creditizia in Italia. La prima è che un valore così basso di impieghi bancari non lo si vedeva dal maggio del 2011. La seconda è che rispetto al gennaio scorso mancano all’appello oltre 8 miliardi di euro.
giovedì 22 marzo 2012
Abbigliamento e calzature, dinamica della spesa con carta di credito in Italia nel 2011
(var. % rispetto al 2010) - Dati Osservatorio Acquisti CartaSi
Friuli Venezia Giulia | 9,0% |
Trentino Alto Adige | 8,5% |
Emilia Romagna | 1,9% |
Veneto | 0,8% |
Marche | -0,1% |
Toscana | -1,4% |
Liguria | -1,9% |
Abruzzo e Molise | -3,5% |
Puglia | -4,4% |
Lazio | -4,5% |
Lombardia | -5,3% |
Umbria | -5,3% |
Sicilia | -6,0% |
Basilicata e Calabria | -7,5% |
Piemonte | -8,4% |
Campania | -11,0% |
Sardegna | -13,4% |
Italia | -3,6% |
Scarpe e vestiario, -3,6% la spesa 2011 con carta di credito. Bene solo l’e-commerce.
Nel 2011, su 74 miliardi di euro di stima dello speso con carta di credito da parte degli italiani, il 15,2%, corrispondente a 11,2 miliardi circa, fa riferimento ad acquisti in abbigliamento e calzature. I dati, che riteniamo molto validi per le analisi soprattutto comportamentali, oltre che empirico-quantitative, sono frutto delle elaborazioni dell’Osservatorio acquisti CartaSi.
mercoledì 21 marzo 2012
Commodity, l’hard landing di Pechino avalla ipotesi calmieratrici
Ce n’è di carne al fuoco. Intanto intervenire su un cambio ancora troppo rigido, seppure rivalutato del 30% nel rapporto con l’Us$ dal luglio 2005. Ma anche puntellare un mercato domestico che sconta ancora un ritardo strutturale soprattutto in termini di perequazione dei redditi, allo scopo di compensare un prevedibile, oltre che auspicabile, rallentamento della dinamica espansiva degli investimenti e una decelerazione già in atto dell’export. Obiettivo: evitare un hard landing (un atterraggio troppo duro) dell’economia cinese, che inizia ad accusare i contraccolpi di una crisi che sta mettendo a dura prova la stessa capacita di tenuta delle vendite all’estero del Dragone.
martedì 20 marzo 2012
L'export calzaturiero italiano in Russia (euro)
Mondo | Russia | Quota | |
2006 | 6.563.333.223 | 408.916.717 | 6,2% |
2007 | 7.082.558.507 | 510.823.983 | 7,2% |
2008 | 6.960.031.743 | 587.088.110 | 8,4% |
2009 | 5.877.356.553 | 378.443.068 | 6,4% |
2010 | 6.614.982.295 | 431.000.430 | 6,5% |
2011 | 7.453.990.381 | 520.089.646 | 7,0% |
Fonte: Elaborazioni Trend Calzaturiero su dati Istat |
Russia nel Wto, i vantaggi per il settore calzaturiero
Formalmente manca solo l’ok della Duma, il parlamento russo, che avrà tempo fino al 23 luglio per ratificare l’accordo. Basterà poi un solo mese dalla notifica delle autorità di Mosca per sancire l’ingresso definitivo della Russia nel Wto, atteso da 18 anni.
Un atto dovuto. Dopo l’entrata della Cina, la Russia era rimasta in effetti l’unica grande esclusa dal club di Ginevra, il World trade organization, organismo che regola ormai il 97% del commercio mondiale e che con l’adesione di Mosca porterà a 154 il numero dei suoi membri.
Un atto dovuto. Dopo l’entrata della Cina, la Russia era rimasta in effetti l’unica grande esclusa dal club di Ginevra, il World trade organization, organismo che regola ormai il 97% del commercio mondiale e che con l’adesione di Mosca porterà a 154 il numero dei suoi membri.
Istat, avvio negativo del Pil nel 2012, male industria e consumi
Questa volta in via informale. Per bocca del suo presidente, Enrico Giovannini, l’Istat, l’Istituto di statistica nazionale, ci informa che il Pil, nel primo trimestre 2012, non è andato bene, a causa della caduta dei consumi. Per le prime stime ufficiali bisognerà però attendere metà maggio quando i calcoli sui conti economici nazionali saranno completi per la prima frazione d’anno.
Si tratta ancora di indicazioni indirette, ha spiegato Giovannini. Aggiungendo che la produzione industriale sta segnano il passo e che la domanda estera è l’unica componente antirecessiva, a fronte di un mercato interno ancora con il freno tirato.
Si tratta ancora di indicazioni indirette, ha spiegato Giovannini. Aggiungendo che la produzione industriale sta segnano il passo e che la domanda estera è l’unica componente antirecessiva, a fronte di un mercato interno ancora con il freno tirato.
lunedì 19 marzo 2012
Mercato Usa, pellame grezzo su del 5% a febbraio
Si fa seguito alla notizia di qualche giorno fa per confermare, con le ultime evidenze del mercato Usa, la ripresa delle tensioni sui prezzi del pellame grezzo.
A Chicago l’Heavy native steers oltre 53 lbs, benchmark del mercato americano, si è arrampicato a febbraio a quota 76,60 centesimi di dollaro per libbra, Fob shipping point, massimo da ottobre 2011, incorporando un aumento del 4,9% su gennaio. E’ il secondo incremento congiunturale di fila, dopo il più 1,4% di gennaio.
Da rilevare che Oltreatlantico il prezzo dell’Heavy native steers è tornato sopra i valori di un anno fa, posizionandosi su un livello superiore del 9,7% a quello del febbraio 2011. Resta ampia comunque la distanza dai picchi di 88 cents raggiunti la scorsa primavera.
Calzature made in Italy, sfiora 229 milioni di paia l'export 2011 (+3,1%)
Export italiano di calzature | |||
(paia) | |||
2010 | 2011 | Var. % | |
Mondo | 221.990.505 | 228.936.812 | 3,1% |
Ue-27 | 163.375.072 | 164.203.977 | 0,5% |
Extra-Ue | 58.615.433 | 64.732.835 | 10,4% |
Francia | 41.268.527 | 41.412.734 | 0,3% |
Germania | 37.802.770 | 37.955.289 | 0,4% |
Regno Unito | 15.762.650 | 14.667.791 | -6,9% |
Stati Uniti | 12.131.217 | 12.588.117 | 3,8% |
Spagna | 12.583.759 | 11.544.700 | -8,3% |
Svizzera | 10.110.868 | 11.044.966 | 9,2% |
Paesi Bassi | 9.884.378 | 10.422.641 | 5,4% |
Belgio | 7.857.220 | 8.162.364 | 3,9% |
Russia | 5.817.962 | 6.696.184 | 15,1% |
Grecia | 6.893.226 | 6.172.781 | -10,5% |
Austria | 6.180.668 | 5.953.325 | -3,7% |
Romania | 3.131.269 | 3.547.945 | 13,3% |
Giappone | 2.655.266 | 3.128.897 | 17,8% |
Fonte: Elaborazioni Trend Calzaturiero su dati Istat |
Indietro tutta il fatturato a gennaio, ma export salva calzaturiero
E’ solo l’export a iniettare un po’ di propellente nei motori del fatturato industriale. Ma non in dosi sufficienti per compensare la “carenza di ottano” delle benzine fornite dall’asfittico mercato interno, che vive un evidente stato di sofferenza.
La sintesi di questa prolungata e complessa situazione la fornisce l’Istat con l’indice odierno del fatturato industriale. A gennaio - informa l’Istituto nazionale di statistica - il dato riferito all’industria nel suo complesso (corretto per gli effetti di calendario) indica una caduta del volume d’affari del 4,4% rispetto a un anno fa. Un risultato, fortemente negativo, che incorpora il meno 7,1% sul mercato interno e il +1,3% oltre confine (il confronto è sempre con gennaio 2011).
La sintesi di questa prolungata e complessa situazione la fornisce l’Istat con l’indice odierno del fatturato industriale. A gennaio - informa l’Istituto nazionale di statistica - il dato riferito all’industria nel suo complesso (corretto per gli effetti di calendario) indica una caduta del volume d’affari del 4,4% rispetto a un anno fa. Un risultato, fortemente negativo, che incorpora il meno 7,1% sul mercato interno e il +1,3% oltre confine (il confronto è sempre con gennaio 2011).
venerdì 16 marzo 2012
Balza a 7 miliardi e mezzo di euro l'export di scarpe italiane 2011 (+13%)
Export italiano di calzature | |||
(euro) | |||
2010 | 2011 | Var. % | |
Mondo | 6.614.982.295 | 7.453.990.381 | 12,7% |
Ue-27 | 4.030.675.588 | 4.312.471.835 | 7,0% |
Extra-Ue | 2.584.306.707 | 3.141.518.546 | 21,6% |
Francia | 1.069.016.090 | 1.183.771.349 | 10,7% |
Germania | 863.130.308 | 929.308.049 | 7,7% |
Stati Uniti | 615.265.974 | 705.931.199 | 14,7% |
Svizzera | 452.682.209 | 531.279.374 | 17,4% |
Russia | 431.000.430 | 520.089.646 | 20,7% |
Regno Unito | 416.237.257 | 436.253.311 | 4,8% |
Spagna | 298.681.874 | 295.040.457 | -1,2% |
Paesi Bassi | 258.748.180 | 287.963.312 | 11,3% |
Belgio | 273.510.827 | 283.847.935 | 3,8% |
Giappone | 161.097.663 | 193.776.113 | 20,3% |
Hong Kong | 127.949.200 | 190.070.901 | 48,6% |
Austria | 183.213.660 | 181.282.716 | -1,1% |
Grecia | 152.923.913 | 116.254.160 | -24,0% |
Polonia | 81.601.335 | 96.009.737 | 17,7% |
Ucraina | 65.714.326 | 82.433.427 | 25,4% |
Canada | 63.295.276 | 81.758.838 | 29,2% |
Emirati Arabi Uniti | 60.834.156 | 77.801.719 | 27,9% |
Danimarca | 48.837.759 | 56.090.766 | 14,9% |
Turchia | 40.268.879 | 55.774.627 | 38,5% |
Fonte: Elaborazioni Trend Calzaturiero su dati Istat |
giovedì 15 marzo 2012
Pelli grezze, ancora su i prezzi a febbraio (+6% sui mercati internazionali)
Prometeia informa che l’indice dei prezzi delle commodity del comparto moda ha sperimentato a febbraio 2012 un aumento mensile del 4%, trainato dai rincari sui mercati internazionali delle fibre sintetiche (+5,3%) e della lana (+3,2%). In deciso aumento anche i costi delle pelli (+6%), mentre i prezzi del cotone sono risultati in controtendenza, riducendosi del 6,6%.
mercoledì 14 marzo 2012
Competitività? Non è solo una questione di prezzi, costi e salari
Si riporta, di seguito, un passaggio del discorso di Mario Draghi, presidente della Bce, al Convegno parigino “Le sfide della competitività” del 13 marzo scorso.
Dice Draghi: la competitività non è solo la capacità di competere sui prezzi internazionali. La competitività è legata a un concetto più ampio di performance complessiva di un paese.
Dice Draghi: la competitività non è solo la capacità di competere sui prezzi internazionali. La competitività è legata a un concetto più ampio di performance complessiva di un paese.
martedì 13 marzo 2012
Analisi, perché gli italiani tagliano anche su scarpe e vestiario
Intanto è bene sapere, sulla base dell’indice Istat delle vendite al dettaglio, che nel 2011 la spesa in abbigliamento delle famiglie italiane si è ridimensionata dell’1,7% e quella in calzature del 2,4%. Per l’acquisto di vestiario gli italiani spendono annualmente 57,7 miliardi di euro (dato 2010), corrispondenti a 960 euro pro capite, mentre per le scarpe l’assegno è di poco inferiore ai 14,7 miliardi (240 euro a testa).
Se il dato di spesa delle calzature lo si depura della dinamica inflazionistica, si riscontra il quarto calo consecutivo a partire dal 2008. Ma fa ancora più effetto constatare che per trovare un livello di consumo reale (sempre in calzature) più basso di quello del 2010 bisogna risalire lungo la serie storica fino al 1984.
Questo l’effetto. Vediamo adesso la causa seguendo un percorso eziologico basato su dati oggettivi.
Se il dato di spesa delle calzature lo si depura della dinamica inflazionistica, si riscontra il quarto calo consecutivo a partire dal 2008. Ma fa ancora più effetto constatare che per trovare un livello di consumo reale (sempre in calzature) più basso di quello del 2010 bisogna risalire lungo la serie storica fino al 1984.
Questo l’effetto. Vediamo adesso la causa seguendo un percorso eziologico basato su dati oggettivi.
lunedì 12 marzo 2012
Spending review, in 60 anni crollo dei contributi alla produzione
Il ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda in un’intervista al Corriere della Sera spiega il lavoro di spending review avviato dal Governo sui conti pubblici. La speranza - dice - è di riuscire a reperire fondi da destinare alla riduzione della pressione fiscale o a misure per lo sviluppo, riducendo sprechi e inefficienze nella Pubblica amministrazione. Come? Agendo sulle modalità di produzione dei servizi pubblici e di impiego del personale e superando l’approccio basato sulla trascuratezza delle decisioni. Il programma prevede, oltre ai target contabili, anche obiettivi di riorganizzazione operativa.
giovedì 8 marzo 2012
Gennaio amaro per i consumi
Ci risiamo. Cresce la domanda di servizi, scendono gli acquisti di beni. Lo ha detto l’Istat settimana scorsa, elaborando i dati preliminari sui conti nazionali, lo conferma oggi Confcommercio con l’indice Icc sui consumi.
A gennaio la spesa degli italiani si è contratta di un altro 0,5% in un mese, scivolando dell’1% rispetto a un anno fa.
A gennaio la spesa degli italiani si è contratta di un altro 0,5% in un mese, scivolando dell’1% rispetto a un anno fa.
mercoledì 7 marzo 2012
Reshoring, ora ci pensa anche l’Italia
Quello del reshoring, ovvero della ricostituzione di una base industriale manifatturiera persa in decenni dominati dalla terziarizzazione delle economie post-industriali e dalla delocalizzazione dell’attività produttiva, è un tema che inizia a captare qualche interesse in più anche in Italia, oltre che nel resto d’Europa. Non solo come possibile viatico per l'uscita dalla crisi, ma anche come riscoperta di un modello di sviluppo post-monetarista.
martedì 6 marzo 2012
Quando la Cig alza la voce
I numeri, quando “alzano la voce”, meritano una riflessione. Navigare la crisi significa anche assistere, sulla distanza di un solo mese, a un raddoppio delle ore di Cassa integrazione guadagni. Così è stato per la sezione in deroga quella, per capirsi, riservata alle Pmi, anche di matrice artigianale. In tutto 31,1 milioni di ore autorizzate nel solo mese di febbraio, contro i 13,3 milioni del gennaio scorso. Un balzo in avanti del 134% in trenta giorni!
venerdì 2 marzo 2012
Consumi “reali”, meno 0,4% nel 2011 per calzature e abbigliamento
Sui consumi oggi l’Istat ci informa che la dinamica reale (deflazionata) nel 2011 è stata del più 0,2%, ma con una netta divaricazione nella tendenza tra gli acquisti di beni, in calo dello 0,9%, e quelli di servizi, aumentati, sempre al netto del caro-vita, dell’1,6% rispetto all’anno precedente. Lo 0,2% di crescita reale della spesa delle famiglie residenti rivela una brusca frenata della dinamica espansiva rispetto al più 1,2% del 2010. Nel 2009, invece, la stessa variabile aveva indicato una contrazione dell’1,6%, dopo il meno 0,8% sperimentato nel 2008.
giovedì 1 marzo 2012
Polonia, meta di successo per le calzature made in Italy
Sono diversi i punti di forza. Intanto un’economia che, in controtendenza, ha chiuso il 2011 con un balzo in avanti del 4,3%, stando ai dati preliminari. Ma anche una moneta locale, lo zloty, indebolita nel rapporto di cambio con l’euro. Fattore che ancora offre una sponda alle esportazioni.La Polonia, lo dicono anche le previsioni rilasciate nei giorni scorsi dalla Commissione europea, sarà il Paese più dinamico nel Vecchio Continente.
Export italiano di calzature in Polonia
Anno | Euro | Var. % |
2001 | 64.600.160 | - |
2002 | 73.628.057 | 14,0% |
2003 | 64.704.779 | -12,1% |
2004 | 38.856.276 | -39,9% |
2005 | 35.024.232 | -9,9% |
2006 | 48.839.065 | 39,4% |
2007 | 63.641.770 | 30,3% |
2008 | 78.265.780 | 23,0% |
2009 | 66.918.926 | -14,5% |
2010 | 81.601.335 | 21,9% |
Gen-nov 2010 | 77.685.030 | - |
Gen-nov 2011 | 92.925.353 | 19,6% |
Elaborazioni Trend Calzaturiero su dati Istat |
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