La crisi dei consumi e il diverso ritmo di marcia rispetto alle esportazioni emergono, in tutta la loro evidenza, anche dal resoconto intermedio sulla gestione del gruppo Tod’s.
Basti pensare che il fatturato, che nel primo trimestre 2012 ha fatto segnare nel complesso un robusto più 8% su base annua, ha ceduto ben 4 punti percentuali sul mercato italiano. Rafforzandosi invece del 5% in Europa (al netto dell’Italia), ma di oltre il 21% in Nord America e addirittura di quasi il 50% in Asia e nel resto del Mondo.
lunedì 30 luglio 2012
domenica 29 luglio 2012
Consumi: male maggio, ma giugno promette rimbalzo.
A maggio è andata ancora male sul fronte consumi. Ma giugno promette un rimbalzo. Lo si evince se non altro dal consueto reporting di Cartasì sugli acquisti effettuati dalle famiglie italiane con carta di credito.
Ebbene i dati, che avevano anticipato il collo di aprile e l’ulteriore dietro front di maggio – un risultato, quest’ultimo, che l’Istat ha ufficialmente quantificato nei giorni scorsi in un meno 2% sul maggio 2011, tra generi alimentari e non (-6,8% per calzature e articoli in pelle, meno 4% per abbigliamento e pellicceria) - indicano per giugno un più 3,9% nominale (si tratta del valore corrente degli acquisti, che incorpora cioè la dinamica sia delle quantità, sia dei prezzi).
Ebbene i dati, che avevano anticipato il collo di aprile e l’ulteriore dietro front di maggio – un risultato, quest’ultimo, che l’Istat ha ufficialmente quantificato nei giorni scorsi in un meno 2% sul maggio 2011, tra generi alimentari e non (-6,8% per calzature e articoli in pelle, meno 4% per abbigliamento e pellicceria) - indicano per giugno un più 3,9% nominale (si tratta del valore corrente degli acquisti, che incorpora cioè la dinamica sia delle quantità, sia dei prezzi).
giovedì 26 luglio 2012
La Bce esce dal letargo. Ora però servono i fatti
L’unica cosa che poteva salvare l’euro era un’uscita pubblica come quella di Draghi, al timone della Bce, l’Autorità monetaria europea.
Se seguiranno i fatti, vale a dire gli acquisti da parte della Banca centrale europea dei titoli di stato “periferici”, con la riattivazione del Security market programme (Smp), in letargo dallo scorso febbraio, forse la valuta comune potrà rivivere una sua primavera.
Se seguiranno i fatti, vale a dire gli acquisti da parte della Banca centrale europea dei titoli di stato “periferici”, con la riattivazione del Security market programme (Smp), in letargo dallo scorso febbraio, forse la valuta comune potrà rivivere una sua primavera.
mercoledì 25 luglio 2012
Calzature: Italia frena, ma cedono sull'export anche Belgio e Germania
Non c’è dubbio, preoccupa il meno 10% dell’export di calzature italiane, sceso a tutto aprile 2012 a 82,5 milioni di paia. Ma il dato, se non altro (si dirà: magra consolazione), appare solidale con la dinamica di altri esportatori europei di calibro, come Belgio e Germania, che hanno inviato all’estero il 9,7 e il 7,3 per cento in meno di scarpe in questi primi quattro mesi dell’anno. Rispettivamente 77,4 e 70,2 milioni di paia, dicono i dati Eurostat che abbiamo appena elaborato.
Esportazioni di calzature dai paesi Ue
Paia | Gen-apr 2011 | Gen-apr 2012 | Var. % |
Italia | 91.824.459 | 82.534.765 | -10,1% |
Belgio | 85.810.513 | 77.447.138 | -9,7% |
Germania | 75.779.248 | 70.269.380 | -7,3% |
Spagna | 47.908.028 | 54.924.329 | 14,6% |
Paesi Bassi | 54.719.150 | 50.780.541 | -7,2% |
Francia | 28.785.444 | 30.560.760 | 6,2% |
Slovacchia | 39.301.596 | 29.888.561 | -24,0% |
Regno Unito | 32.459.644 | 26.363.619 | -18,8% |
Portogallo | 23.742.678 | 22.236.805 | -6,3% |
Romania | 20.135.821 | 18.028.616 | -10,5% |
Polonia | 15.131.821 | 16.888.722 | 11,6% |
Repubblica Ceca | 21.157.914 | 13.109.703 | -38,0% |
Slovenia | 3.357.672 | 8.896.780 | 165,0% |
Austria | 9.657.692 | 8.534.152 | -11,6% |
Danimarca | 8.320.420 | 8.254.827 | -0,8% |
Ungheria | 12.544.253 | 7.601.653 | -39,4% |
Grecia | 4.092.682 | 4.694.885 | 14,7% |
Bulgaria | 4.704.672 | 4.075.959 | -13,4% |
Irlanda | 2.603.782 | 3.455.575 | 32,7% |
Svezia | 3.310.029 | 3.393.793 | 2,5% |
Lituania | 1.227.065 | 1.405.053 | 14,5% |
Finlandia | 1.063.989 | 1.023.641 | -3,8% |
Estonia | 935.567 | 909.203 | -2,8% |
Lettonia | 512.599 | 691.058 | 34,8% |
Malta | 91.849 | 553.515 | 502,6% |
Lussemburgo | 652.819 | 193.021 | -70,4% |
Cipro | 197.248 | 158.379 | -19,7% |
Euro | Gen-apr 2011 | Gen-apr 2012 | Var. % |
Italia | 2.543.612.884 | 2.631.296.959 | 3,4% |
Belgio | 1.050.863.457 | 1.187.480.345 | 13,0% |
Germania | 1.118.941.988 | 1.156.584.440 | 3,4% |
Spagna | 758.218.034 | 779.697.255 | 2,8% |
Paesi Bassi | 726.436.972 | 748.405.957 | 3,0% |
Francia | 565.332.793 | 639.518.487 | 13,1% |
Portogallo | 480.727.299 | 485.713.070 | 1,0% |
Regno Unito | 348.283.012 | 378.374.069 | 8,6% |
Romania | 309.440.832 | 294.842.983 | -4,7% |
Slovacchia | 252.030.088 | 276.098.614 | 9,5% |
Austria | 217.659.452 | 214.873.825 | -1,3% |
Danimarca | 182.744.724 | 201.752.405 | 10,4% |
Polonia | 145.420.584 | 170.802.891 | 17,5% |
Repubblica Ceca | 120.279.607 | 162.486.665 | 35,1% |
Ungheria | 94.633.526 | 85.173.518 | -10,0% |
Svezia | 61.942.185 | 67.166.270 | 8,4% |
Slovenia | 36.763.212 | 38.189.342 | 3,9% |
Bulgaria | 40.414.093 | 36.304.948 | -10,2% |
Finlandia | 32.003.999 | 30.789.767 | -3,8% |
Grecia | 22.073.827 | 22.467.385 | 1,8% |
Lussemburgo | 26.938.915 | 20.443.866 | -24,1% |
Irlanda | 16.137.703 | 17.906.536 | 11,0% |
Estonia | 15.542.907 | 16.766.594 | 7,9% |
Lituania | 9.555.164 | 14.910.339 | 56,0% |
Lettonia | 7.328.320 | 13.766.637 | 87,9% |
Cipro | 2.671.247 | 3.506.305 | 31,3% |
Malta | 1.471.213 | 1.430.638 | -2,8% |
Fonte: Trend Calzaturiero su dati Eurostat | |||
I dati includono le esportazioni intracomunitarie |
martedì 24 luglio 2012
La crisi zavorra l’export di calzature italiane
L’allarme questa volta viene direttamente dall’Anci, l’Associazione degli industriali calzaturieri. Il dato che genera apprensione è il meno 10% dell’export fisico di calzature made in Italy. Un risultato accumulato in quattro mesi, da gennaio ad aprile 2012, edulcorato solo dal 3,5% di crescita annua del fatturato oltre confine, riconducibile a un aumento del 15% del valore medio unitario.
martedì 17 luglio 2012
Giugno raffredda i prezzi delle commodity industriali. Ma le pelli puntano ancora al rialzo.
Giugno chiude con un calo significativo dei prezzi delle commodity industriali. E anche le imprese del sistema moda raccolgono i benefici di una condizione disinflattiva dei mercati internazionali delle materie prime.
Lo rileva Prometeia nella sua consueta analisi mensile, segnalando che i costi di approvvigionamento del comparto moda hanno registrato un calo del 2% rispetto a maggio.
Lo rileva Prometeia nella sua consueta analisi mensile, segnalando che i costi di approvvigionamento del comparto moda hanno registrato un calo del 2% rispetto a maggio.
lunedì 16 luglio 2012
Calzature e articoli in pelle, in cinque mesi export avanza del 6,4%
Calzature e articoli in pelle mantengono all’estero un buon ritmo di crescita. Nei valori monetari comunicati oggi dall’Istat le esportazioni hanno messo a segno un progresso del 6,4%, avanzando a un passo più sostenuto rispetto alla dinamica complessiva delle esportazioni italiane (+3,9%). La variazione, su base annua, è riferita al periodo gennaio-maggio 2012.
martedì 10 luglio 2012
I reverse dell’euro sulla competitività dell’industria italiana
Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ci informa che tra i paesi del Club della moneta comune “c’è la volontà di salvare l’euro”.
Una volontà che si scontra però con i tempi quaresimali della politica (basti pensare che in Germania sul fondo di stabilità europeo dovrà esprimersi la Corte costituzionale). Tempi infinitamente lunghi rispetto a quelli (brevissimi) dei mercati finanziari.
Una volontà che si scontra però con i tempi quaresimali della politica (basti pensare che in Germania sul fondo di stabilità europeo dovrà esprimersi la Corte costituzionale). Tempi infinitamente lunghi rispetto a quelli (brevissimi) dei mercati finanziari.
giovedì 5 luglio 2012
Istat, scende a 134 euro la spesa mensile 2011 in abbigliamento e calzature (-6%)
A certificare il calo degli acquisti di abbigliamento e calzature questa volta è l’Istat. Nel report annuale sui consumi delle famiglie l’Istituto nazionale di statistica quantifica la spesa media mensile per nucleo in 134 euro, contro i 142 del 2010 e del 2009. In pratica ogni famiglia avrebbe speso l’anno scorso 8 euro in meno al mese per acquistare scarpe e vestiario, corrispondenti a una flessione di circa il 6% su base annua.
mercoledì 4 luglio 2012
Lo scandalo Libor e il t(ri)onfo della finanza
Lo scandalo Libor (ed Euribor) dimostra, ancora una volta, che le economie occidentali, soprattutto quella europea e americana, hanno miopicamente optato per una terziarizzazione timonata dalla finanza, lasciando cadere, sotto i colpi della manifattura dei Bric (comprendendo nella sigla l’insieme dei paesi emergenti), un impianto industriale con solide tradizioni che ha finito col perdere pezzi (talvolta strategici) e trascinare nelle sabbie mobili della recessione l’economia del Vecchio continente.
lunedì 2 luglio 2012
Frena l’import di scarpe dal Far east, tiene solo Pechino
Un assegno di 1,17 miliardi di euro. Grosso modo analogo a quello dell’anno scorso. A tanto ammonta la spesa per le importazioni di scarpe in Italia nel primo trimestre 2012.
Il made in China ha rastrellato 274 milioni, importo che non ha subito variazioni sostanziali rispetto ai primi tre mesi del 2011. Dalla Romania le importazioni si sono invece ridotte in valore del 3,5%, mentre il Belgio, attivo nel trade, ha incrementato il fatturato in Italia di quasi il 16%.
Il made in China ha rastrellato 274 milioni, importo che non ha subito variazioni sostanziali rispetto ai primi tre mesi del 2011. Dalla Romania le importazioni si sono invece ridotte in valore del 3,5%, mentre il Belgio, attivo nel trade, ha incrementato il fatturato in Italia di quasi il 16%.
Importazioni italiane di calzature (dati in euro)
Gen-mar 11 | Gen-mar 12 | Var. % | |
Mondo | 1.177.473.571 | 1.172.298.551 | -0,4% |
Extra-Ue | 668.361.936 | 615.350.664 | -7,9% |
Ue-27 | 509.111.635 | 556.947.887 | 9,4% |
Cina | 274.864.007 | 274.120.659 | -0,3% |
Romania | 116.649.935 | 112.532.657 | -3,5% |
Belgio | 93.486.282 | 108.175.400 | 15,7% |
Paesi Bassi | 72.709.716 | 84.017.137 | 15,6% |
Spagna | 55.121.808 | 68.831.522 | 24,9% |
Vietnam | 72.019.132 | 65.002.380 | -9,7% |
Indonesia | 51.923.467 | 48.823.906 | -6,0% |
Tunisia | 44.162.884 | 41.355.152 | -6,4% |
India | 42.712.206 | 36.302.377 | -15,0% |
Albania | 28.583.848 | 29.213.219 | 2,2% |
Bosnia | 28.325.498 | 25.445.752 | -10,2% |
Regno Unito | 20.120.190 | 21.520.728 | 7,0% |
Germania | 18.973.745 | 21.497.128 | 13,3% |
Bulgaria | 17.082.812 | 17.552.182 | 2,7% |
Brasile | 26.922.924 | 11.921.297 | -55,7% |
Serbia | 12.338.672 | 10.835.154 | -12,2% |
Ungheria | 12.172.048 | 9.232.383 | -24,2% |
Macedonia | 7.353.528 | 6.212.211 | -15,5% |
Slovacchia | 5.430.641 | 4.035.579 | -25,7% |
Croazia | 5.561.513 | 3.813.338 | -31,4% |
Fonte: Trend Calzaturiero su dati Istat |
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