giovedì 4 ottobre 2012

Controtendenza, nel 2011 gli italiani aumentano la spesa in calzature

Una buona notizia. Nel 2011 la spesa delle famiglie italiane per l’acquisto di calzature ha rubricato un più 1,5%. E questo in termini reali, al netto cioè dell’inflazione. Se guardiamo invece alla spesa corrente l’aumento è stato del 3% tondo.
Un mini recupero, se lo si legge in un’ottica pluriennale, che ha seguito il meno 0,3% reale del 2010 e il tonfo del -12,3% del 2009. Ma soprattutto un risultato migliore rispetto alla dinamica complessiva dei consumi familiari che in termini reali sono cresciuti di appena lo 0,1% (+2,9% a valori correnti).
I dati sono quelli rilasciati oggi dall’Istat che ha aggiornato la serie storica dei conti economici nazionali.
La spesa in abbigliamento, che nel 2010 era cresciuta del 4,1% sempre in termini deflazionati, l’anno scorso è tornata in terreno negativo con un meno 0,8%. Nel 2009 aveva però ceduto un più modesto 4,7%.
Ma torniamo alle calzature. Secondo l’Istat gli italiani hanno speso nel 2011 poco più di 13,4 miliardi di euro correnti. In media ciascun residente avrebbe in sostanza destinato all’acquisto di scarpe un assegno annuo di poco superiore ai 220 euro.
Interessante rilevare che la spesa per calzature continua a rappresentare una quota pari all’1,4% della spesa per consumi totale. E’ il terzo anno di fila che mantiene questa incidenza, inferiore però a quella pre crisi (1,6-1,7%) e distante dai picchi dell’1,9% di fine anni Novanta.
La stessa quota calcolata per l’abbigliamento (ogni italiano spende in media 966 euro per questo reparto) orbita attualmente attorno al 6%. A fine anni Novanta era al 7,5%, ma nel 1992 rasentava la soglia dell’8%.




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